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Ho vinto un Piper Cub nel 2012
Nel 2012 ho vinto il primo premio durante AirVenture: un Piper Cub del 1941 completamente restaurato. Non era uno scherzo: c’erano circa 865.000 partecipanti alla lotteria quel anno. Il velivolo era onesto e originale, senza impianto elettrico e spinto da una Continental da 65 CV senza avviamento elettrico di serie (tecnicamente si può aggiungere, ma richiede modifiche non eleganti come una corona dentata dietro l’elica).
Perché l’ho inserito nella flotta della scuola di volo
Otto anni prima avevo avviato una piccola scuola di volo specializzata in sport leggeri (LSA). Dopo la crisi del 2008 le iscrizioni erano calate e, quando ho vinto il Cub, ho pensato che potesse essere un ottimo strumento per attirare allievi: se qualcuno fosse stato timido ad avvicinarsi a un LSA moderno, difficilmente avrebbe rifiutato un classico come il Cub.
Valore percepito e confronto con gli LSA
All’epoca il valore del premio superava i 50.000$. I nostri LSA nuovi costavano circa il doppio di quel valore, quindi aggiungere il Cub alla flotta era anche una scelta commerciale per diversificare l’offerta e attirare curiosità.
Costi nascosti di un aereo “gratuito”
Un aereo vinto in una lotteria resta pur sempre un aereo. Se lo avessi tenuto come giocattolo personale, l’assicurazione sarebbe stata intorno agli 800$ all’anno. Metterlo in linea come aereo istruttore ha fatto lievitare l’assicurazione a circa 4.000$ annui. Prima ancora di farlo volare avevo già speso circa 20.000$ per adeguamenti e messa in servizio; altri 16.000$ erano andati via per tasse sulla vincita. Morale: un premio “gratuito” può costare molto.
Come abbiamo adattato il Cub alla didattica
Con George — anche lui istruttore — abbiamo deciso di adottare un approccio pratico: insegnavamo dalla postazione anteriore, ma i decolli e i voli da solista erano eseguiti da dietro. Ci alternavamo spesso tra chi guidava e chi era “l’allievo” per mantenere l’esperienza genuina e controllata.
Procedure di avviamento e messa in sicurezza
Abbiamo sperimentato varie tecniche per l’avviamento: gestione del primer, posizionamento della manetta e trazione dell’elica con magneti disinseriti. Questo ci ha permesso di capire i limiti del motore e di mettere a punto una procedura ripetibile per gli studenti.
Soluzioni pratiche per il parcheggio a terra
Per evitare movimenti indesiderati a terra, parcheggiavamo un carrello da golf dietro il Cub, legavamo la coda all’attacco del carrello e serravamo i freni. Usavamo cunei collegati con una corda per poterli rimuovere dall’interno e, in seguito, abbiamo aggiunto una corda destinata a strappare un nodo scorsoio per il rilascio della coda in caso di emergenza. Non erano soluzioni certificate, ma funzionavano per la nostra realtà operativa.
Due incidenti che ci hanno insegnato molto
Nonostante le precauzioni, il Cub ci ha messo davanti a situazioni pericolose che poi si sono trasformate in lezioni pratiche di sicurezza.
1) Avviamento accidentale con coda sollevata
Mentre mi preparavo a un volo da solista ho inavvertitamente inondato il motore. Nel tentativo di sbloccarlo ho spento i magneti, spinto la manetta in avanti e tirato tranquillamente l’elica. Poi ho riacceso i magneti e, per distrazione, ho dimenticato la posizione della manetta. Al primo colpo il motore è partito con forza, la coda si è sollevata e ho rischiato che l’aereo mi trascinasse via i vestiti. Grazie al peso e ai freni del carrello da golf siamo riusciti a fermarci; io e il Cub siamo sopravvissuti.
2) Scivolata durante l’avviamento invernale
In una giornata fredda con ghiaccio sul piazzale ero pronto a tirare l’elica quando la mia gamba di sostegno ha perso grip su una superficie ghiacciata. Ho perso l’equilibrio e sono caduto davanti all’elica in rotazione, ferendomi il coccige. Fortunatamente George era a bordo e ha notato la situazione evitando il peggio.
Lezioni di sicurezza ricavate dagli incidenti
- Non affidarsi a soluzioni improvvisate: pianificare procedure standard di avviamento e controllo.
- Indossare calzature antiscivolo soprattutto in condizioni invernali.
- Mantenere sempre chiari ruoli e comunicazione tra chi tiene i freni e chi tira l’elica.
- Non stare mai davanti all’elica; predisporre punti sicuri per l’operatore.
- Considerare soluzioni tecniche più sicure (es. avviamento elettrico) se la missione lo giustifica.
Perché abbiamo cambiato: l’acquisto di un altro Cub
Dopo circa quattro mesi di operatività e di insegnamenti tratti dall’esperienza, un amico ed io abbiamo acquistato un altro Cub — di classe 1946 con motore da 85 CV e avviamento elettrico. L’avviamento elettrico ha risolto molti rischi pratici connessi al tiro dell’elica e ha reso le operazioni a terra più sicure e ripetibili per l’addestramento.
Considerazioni pratiche prima di usare un velivolo come trainer
- Controllare i costi ricorrenti: assicurazione, manutenzione, hangaraggio e tasse.
- Valutare le modifiche necessarie: avviamento elettrico, sistemi di sicurezza e strumenti moderni.
- Redigere procedure operative standard (SOP) per avviamento, parcheggio e emergenze.
- Investire nella formazione degli istruttori sugli specifici comportamenti del velivolo storico.
- Considerare l’impatto fiscale di una vincita o di un acquisto tramite lotteria.
Conclusione: esperienza, costi e sicurezza
Vincere un Piper Cub è stata un’opportunità unica che ha dato nuova vita alla nostra scuola di volo, ma ha anche messo in evidenza costi nascosti e rischi operativi. L’esperienza ci ha insegnato a non sottovalutare la pianificazione (economica e di sicurezza) e ci ha spinto a preferire soluzioni tecniche più moderne quando l’uso previsto lo richiede. Se state pensando di usare un velivolo storico per l’addestramento, fate i conti, predisponete procedure chiare e non lesinate sulla formazione e sulla sicurezza.
