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La FAA si muove lentamente sulla certificazione dei droni

La FAA si muove lentamente sulla certificazione dei droni

Panoramica: cosa sta succedendo

La Federal Aviation Administration (FAA) degli Stati Uniti ha avviato una procedura per certificare alcuni droni usando la Parte 21 del suo regolamento. La proposta non definisce ancora gli standard tecnici finali, ma crea una strada formale per valutare e certificare una nuova classe di velivoli senza pilota. Tra i commenti pubblici raccolti ci sono interventi di governi, industrie e associazioni, incluso un contributo significativo dalla Cina.

Cosa prevede la proposta della FAA (Parte 21)

La Parte 21 è pensata per quei velivoli “nuovi, unici o insoliti” per i quali non esistono standard di certificazione consolidati. Con l’uso della Parte 21 la FAA intende:

  • stabilire procedure per la certificazione del tipo per alcuni UAS (Unmanned Aircraft Systems);
  • mantenere separata la certificazione del tipo dalle future regole operative, di pilotaggio o di manutenzione;
  • richiedere consultazioni pubbliche sui criteri di aeronavigabilità specifici man mano che gli standard evolvono.

Chi ha commentato e quali posizioni sono emerse

Intervento della Cina

La Repubblica Popolare Cinese è tra le parti che hanno inviato commenti formali. Il paese, che ospita alcuni dei maggiori produttori di droni al mondo, ha chiesto armonizzazione normativa internazionale, in particolare con le regole già adottate dall’Unione Europea.

Posizione dell’Unione Europea

L’UE ha introdotto tre categorie per i sistemi senza equipaggio, ciascuna con requisiti specifici. La Cina e altri attori internazionali chiedono alla FAA di tenere conto di questi schemi per favorire coerenza e interoperabilità globale.

Associazioni, hobbisti e aviazione generale

Associazioni come AOPA (Aircraft Owners and Pilots Association) e singoli commentatori hanno chiesto chiarimenti o esenzioni per modelli radiocomandati e attività ricreative. Altri invece sostengono che le regole dovrebbero valere per tutti gli aeromobili senza pilota, indipendentemente dall’uso.

Qual è la posizione ufficiale della FAA?

La FAA ha chiarito che l’NPRM (Notice of Proposed Rulemaking) serve principalmente a definire la procedura di certificazione e non i requisiti tecnici finali. L’agenzia afferma di non voler al momento sovrapporre questa politica ad altre regole relative a operazioni, certificazione dei piloti o manutenzione. Inoltre la FAA promette ulteriori consultazioni pubbliche sui criteri di aeronavigabilità specifici per ciascun richiedente.

Implicazioni pratiche per produttori, operatori e hobbisti

Per i produttori

  • Prepararsi a procedure di certificazione più complesse per certi modelli destinati ad applicazioni professionali o commerciali;
  • monitorare l’evoluzione degli standard e partecipare alle consultazioni pubbliche per influenzare i criteri di aeronavigabilità;
  • valutare l’impatto dell’armonizzazione internazionale sul design e sulla supply chain.

Per gli operatori commerciali

  • attenersi alle normative esistenti fino a nuovi aggiornamenti dalla FAA;
  • considerare la certificazione di tipo se il business prevede operazioni che richiedono elevati standard di sicurezza o accesso a nuovi spazi aerei;
  • rivolgersi a consulenti legali e tecnici per preparare dossier di conformità completi quando la FAA aprirà le richieste formali.

Per i modellisti e hobbisti

La FAA ha precisato che l’eccezione per operazioni ricreative limitate non richiede la certificazione del tipo o il rispetto di requisiti di aeronavigabilità destinati agli UAS certificati. Tuttavia, è consigliabile rimanere informati perché alcune attività ricreative potrebbero incrociarsi con regole più stringenti in caso di volo in aree sensibili o in operazioni che coinvolgono il pubblico.

Armonizzazione internazionale: perché è importante

Con mercati e catene di fornitura globali, regole diverge possono aumentare i costi e complicare l’adozione della tecnologia. Un allineamento tra FAA, UE e altri regolatori faciliterebbe:

  • la commercializzazione di droni su più mercati con meno modifiche tecniche;
  • la creazione di standard di sicurezza riconosciuti internazionalmente;
  • la collaborazione su ricerca, test e implementazione di nuove funzioni (es. sense-and-avoid, trasporto merci).

Prossimi passi e tempistiche previste

La FAA ha indicato che pubblicherà successive richieste di commento sui criteri specifici di aeronavigabilità man mano che definirà gli standard applicabili. Non è stata fornita una tempistica rigorosa: il processo è graduale e dipenderà dall’esito delle consultazioni pubbliche e dall’evoluzione tecnica del settore.

Consigli pratici per restare preparati

  • Iscriviti agli avvisi pubblici della FAA e partecipa ai periodici commenti pubblici;
  • documenta test di sicurezza e prove di volo secondo buone pratiche internazionali per essere pronti a supportare domande di certificazione;
  • valuta partnership con laboratori di certificazione e studi legali specializzati in aviazione;
  • per gli hobbisti: mantieni separata l’attività ricreativa da quella commerciale e rispetta sempre le regole locali di sicurezza.

Conclusione

La mossa della FAA rappresenta un passo formale verso la certificazione dei droni ma non ancora la definizione degli standard tecnici. La partecipazione internazionale — inclusi i commenti della Cina e le richieste di armonizzazione con l’UE — evidenzia quanto sia cruciale un approccio coordinato. Produttori, operatori e appassionati dovrebbero monitorare il processo e prepararsi per adeguare prodotti e procedure quando la FAA definirà i criteri di aeronavigabilità.