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Bambini sopravvissuti a un incidente salvati dopo 40 giorni nella giungla

Bambini salvati dopo 40 giorni nella giungla colombiana

Quattro bambini di età compresa tra gli 11 e i 13 mesi sono stati trovati e portati in sicurezza venerdì nella giungla amazzonica colombiana, 40 giorni dopo lo schianto di un Cessna 206 avvenuto il 1° maggio. Nell’incidente sono morte tre persone adulte; l’aereo, un volo charter, era partito dall’aeroporto di Araracuara con destinazione San José del Guaviare – Jorge E. González T. e il pilota aveva segnalato un guasto al motore prima dell’impatto.

Dettagli sull’incidente

Il volo e lo schianto

Il Cessna 206 era impegnato in un volo charter nella regione amazzonica quando, dopo un guasto al motore segnalato dal pilota, si è schiantato nella foresta pluviale. L’area di impatto è molto remota, con folta vegetazione e scarsa accessibilità via terra.

Ritrovamento del relitto e prime valutazioni

Il relitto è stato localizzato circa due settimane dopo l’incidente. Le squadre di soccorso che hanno ispezionato il sito hanno trovato indizi che indicavano la possibile sopravvivenza dei bambini, ma non sono riuscite a recuperarli subito, cosa che ha avviato una ricerca su vasta scala.

Le operazioni di ricerca e soccorso

Strategie messe in campo

La ricerca ha combinato interventi aerei e terrestri. I soccorritori hanno lasciato cadere viveri e rifornimenti sull’area di ricerca, e i soldati hanno diffuso registrazioni della nonna che invitava i bambini a rimanere fermi e ad ascoltarla, nella speranza di guidarli verso i soccorsi.

Ruolo dei cani da ricerca e dimensioni dell’area

Dopo settimane di tentativi, sono stati i cani da ricerca a individuare infine i quattro bambini. L’area in cui si concentravano le ricerche era relativamente contenuta, con un diametro di circa cinque miglia, ma la densa vegetazione e le condizioni ambientali hanno reso le operazioni difficili.

Condizioni dei bambini e primo soccorso

I bambini, membri della tribù indigena locale, sono stati valutati in condizioni generalmente buone e trasportati in ospedale per accertamenti e precauzioni mediche. Le autorità hanno segnalato che i bambini più grandi avevano abilità di sopravvivenza che hanno contribuito a mantenere il gruppo al sicuro durante il periodo in giungla.

Fattori che hanno favorito la sopravvivenza

  • Conoscenza del territorio: l’appartenenza alla comunità indigena può aver fornito ai bambini e ai pochi adulti rimasti conoscenze utili per orientarsi e cercare riparo.
  • Comportamenti di gruppo: rimanere insieme e proteggere i più piccoli aumenta le chance di sopravvivenza in ambienti ostili.
  • Interventi di soccorso mirati: la diffusione di messaggi vocali e la dispersione di rifornimenti hanno creato opportunità di contatto tra i soccorsi e i sopravvissuti.

Cosa imparare da questa vicenda: consigli pratici in natura

  • Se vi trovate in difficoltà, cercate di rimanere insieme: la coesione facilita i soccorsi e la condivisione delle risorse.
  • Segnalare la propria posizione: fischietto, fuoco controllato o segnali visibili dall’alto possono accelerare il ritrovamento.
  • Kit di emergenza: tenere con sé alimenti a lunga conservazione, acqua potabile e strumenti per il primo soccorso può fare la differenza.
  • Imparare le nozioni base di sopravvivenza: orientamento, ricerca di acqua e costruzione di ripari sono competenze utili in ambienti remoti.

Impatto sulla comunità e prossime fasi

La vicenda ha segnato fortemente la comunità indigena locale: da un lato la perdita di tre adulti, dall’altro il sollievo per il ritrovamento dei bambini. Le autorità dovranno ora occuparsi degli accertamenti sulle cause dell’incidente, della tutela sanitaria e psicologica dei piccoli e del supporto alla comunità colpita.

Indagini e sicurezza dei voli charter

Dato che il pilota aveva segnalato un guasto al motore prima dello schianto, è probabile che le autorità competenti avviino indagini per chiarire dinamica e responsabilità e per verificare le procedure di manutenzione e sicurezza dei voli charter nella regione.