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La FAA è al buio sugli avvistamenti di sciami di droni

La FAA e lo mistero degli sciami di droni su Colorado e Nebraska

Documenti ottenuti tramite una richiesta di libertà d’informazione (FOIA) mostrano che la Federal Aviation Administration (FAA) non era in grado di identificare chi pilotasse gli sciami di droni rilevati nel Nord‑Est del Colorado e nel Sud‑Ovest del Nebraska durante il periodo delle festività 2019/2020. La Scientific Coalition for UAP Studies, gruppo noto per le indagini sugli avvistamenti di UAP, ha reso pubbliche e‑mail e note interne preparate anche per l’amministratore della FAA, Steve Dickson.

Cosa emergono i documenti

Comunicazioni interne e livelli di incertezza

Le note rivelano che la FAA ha raccolto immagini e video amatoriali, ha redatto briefing informativi e ha contattato più enti potenzialmente coinvolti, senza però ottenere risposte definitive. Le comunicazioni interne sottolineano che l’agenzia era all’oscuro della natura e dell’origine degli avvistamenti, nonostante la notevole raccolta di testimonianze.

Chi ha accesso ai documenti

Le informazioni sono state diffuse dalla Scientific Coalition for UAP Studies dopo la FOIA e riprese da media di settore. I file includono dettagli tecnici riassunti per il personale dirigenziale della FAA e segnalano la difficoltà operativa nel collegare i rapporti visivi a operatori riconosciuti.

Descrizione e caratteristiche degli avvistamenti

Quando e dove sono avvenuti

Gli avvistamenti si sono concentrati per circa sei settimane tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020. Le aree interessate sono state il Nord‑Est del Colorado e il Sud‑Ovest del Nebraska, con almeno un avvistamento isolato segnalato anche in Minnesota.

Come venivano descritti i droni

I resoconti di testimoni, agenti di polizia e passanti erano in gran parte coerenti: formazioni che seguivano schemi a griglia, velivoli ad ala fissa di dimensioni intorno ai sei piedi (circa 1,8 metri) e, in alcuni casi, un velivolo più grande che sembrava dirigere un gruppo di velivoli più piccoli. Molte osservazioni sono avvenute vicino ad autostrade e centri abitati, spesso accompagnate da foto e video ripresi con smartphone.

Indagini e risposte della FAA

Contatti con potenziali operatori

Secondo i documenti, il personale FAA ha contattato una lunga lista di possibili operatori: forze armate, uffici di polizia locali, aziende di servizi pubblici e gruppi di ricerca sui droni. Nessuno degli enti interpellati ha rivendicato o riconosciuto gli eventi.

Esiti e situazione attuale

Gli avvistamenti sono diminuiti a partire da gennaio e non sono stati registrati ulteriori episodi analoghi con la stessa diffusione. Tuttavia, le autorità hanno sottolineato la difficoltà di attribuire certe attività a operatori autorizzati in assenza di un sistema di identificazione remota efficace.

Perché l’identificazione remota (Remote ID) è importante

Vantaggi per sicurezza e gestione dello spazio aereo

Le note interne della FAA evidenziano che requisiti di identificazione remota per i droni aiuterebbero a individuare rapidamente chi sta operando un velivolo e a rispondere a potenziali rischi per la sicurezza. Un sistema di Remote ID collegherebbe un identificativo trasmesso dal drone ai registri degli operatori, facilitando l’intervento delle autorità e la protezione delle infrastrutture critiche.

Esempio pratico

Immaginiamo uno sciame che si posa vicino a una strada statale: con Remote ID, le forze dell’ordine potrebbero verificare istantaneamente il proprietario registrato e valutare se l’operazione è autorizzata o rappresenta una minaccia, riducendo tempi di indagine e incertezze.

Cosa fare se si osserva uno sciame di droni

  • Annotare il luogo, l’ora e la direzione del volo.
  • Registrare video o scattare foto preservando i metadati del file (ora e posizione, se possibile).
  • Contare approssimativamente il numero di velivoli e descrivere dimensioni, forma e comportamento (es. formazione a griglia, presenza di un velivolo guida).
  • Segnalare l’avvistamento alle autorità locali e ai canali ufficiali della FAA (tramite i canali di segnalazione online o i contatti locali competenti).
  • Non avvicinarsi ai droni se atterrano o bloccano strade: la sicurezza personale prima di tutto.

Implicazioni per regolatori e cittadini

Questi episodi sottolineano la necessità di strumenti normativi e tecnologici che permettano di integrare in sicurezza i droni nello spazio aereo. Per i cittadini significa anche maggiore consapevolezza: conoscere le regole, registrare i propri droni e utilizzare pratiche responsabili può ridurre i rischi e facilitare il lavoro degli enti regolatori.

Conclusione

I documenti ottenuti tramite FOIA confermano che, nonostante ampie segnalazioni e materiale video, la FAA non riuscì a identificare gli operatori degli sciami di droni osservati tra Colorado e Nebraska nel periodo festivo 2019/2020. L’episodio rafforza l’argomentazione a favore di requisiti di identificazione remota e di una collaborazione più stretta tra autorità, settore privato e pubblico per garantire trasparenza e sicurezza nello spazio aereo.