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Pilota ribelle messo a terra per sempre
Riassunto del caso
Un tribunale della Nuova Zelanda ha confermato la revoca definitiva della licenza di volo a un pilota 76enne, segnando la fine della sua carriera ai comandi. Il giudice Chris Tuohy del tribunale distrettuale di Wellington ha ritenuto che la lunga serie di violazioni e le difese inconsistenti offerte dal pilota rendano improbabile un cambiamento futuro nel suo comportamento. La vicenda è stata raccontata dai media locali, tra cui Stuff.
La vicenda: fatti principali
Sospensione e indagine
La licenza del pilota, identificato come Lindsay McNicol, era stata sospesa nel 2019 dopo una segnalazione che lo accusava di aver effettuato un volo di andata e ritorno in una città vicina quando né lui né il suo aereo Yeoman Cropmaster erano autorizzati a volare. Le indagini successive hanno esaminato oltre 50 anni della sua attività come pilota.
Violazioni emerse
- Mancanza di revisione periodica di volo (BFR) dal 1996.
- Assenza di una visita medica valida al momento delle indagini.
- Pregresse condanne in Australia: 37 infrazioni per volo senza licenza.
Sanzioni amministrative
L’autorità per l’aviazione civile (CAA) ha revocato la licenza nel 2020 e ha comminato una multa di 3.900 dollari. McNicol ha impugnato la decisione in tribunale sostenendo di avere esperienza e di aver volato in sicurezza per decenni, dichiarando inoltre di essere stato “troppo impegnato” per sottoporsi a controlli medici aggiornati.
La decisione del giudice e le motivazioni
Il giudizio di Chris Tuohy
Il giudice Tuohy ha respinto l’appello, sottolineando che la serie di difese incongruenti offerte dal pilota non fornisce motivazione sufficiente per credere che il suo comportamento cambierà in futuro. Il giudice ha definito il comportamento un “modello radicato” che risale a quasi 30 anni fa e ha evidenziato l’età del pilota come ulteriore fattore: a 76 anni non è ragionevole aspettarsi un cambio di atteggiamento che possa rendere sicuro il ritorno al volo.
Rilevanza per la sicurezza aerea
Nel motivare la revoca, il tribunale ha dato peso al principio che la sicurezza del volo è prioritaria: regole su certificazioni mediche e revisioni periodiche non sono formalità, ma strumenti essenziali per ridurre i rischi in cabina di pilotaggio e proteggere passeggeri e terzi.
Implicazioni per piloti e operatori
Perché le certificazioni contano davvero
Le certificazioni mediche e gli esami periodici servono a verificare l’idoneità fisica e le competenze operative del pilota. Ignorarli espone a rischi legali, amministrativi e di sicurezza, aumentando la probabilità di sanzioni severe sino alla revoca definitiva della licenza.
Cosa insegna questo caso
- La ripetizione di infrazioni diminuisce la credibilità davanti alle autorità e ai tribunali.
- Le scuse basate su “mancanza di tempo” o su una presunta esperienza pluridecennale non sostituiscono i requisiti formali.
- Le autorità nazionali e internazionali possono considerare i precedenti esteri (ad es. condanne in altri paesi) quando valutano la sicurezza di un pilota.
Consigli pratici per i piloti per evitare la revoca della licenza
Manutenzione della licenza e della salute
- Tenere sempre aggiornate le visite mediche e le certificazioni richieste dalla propria autorità aeronautica.
- Eseguire regolarmente la revisione di competenze (BFR o equivalente) secondo le normative locali.
- Mantenere una documentazione chiara e accessibile: registro ore, certificati, referti medici e corsi frequentati.
Comportamento e conformità
- Rispettare le restrizioni operative dell’aeromobile e i requisiti di autorizzazione per ogni volo.
- Non sottovalutare le segnalazioni e le ispezioni: collaborare con le autorità può ridurre la gravità delle sanzioni.
- Se si è commesso un errore, consultare un avvocato specializzato in diritto aeronautico prima di presentare ricorsi.
Conclusione
Il caso del pilota di 76 anni è un monito per tutta la comunità aeronautica: esperienza e presunzione di competenza non sostituiscono il rispetto delle regole. La sicurezza aerea si basa su procedure e controlli costanti; ignorarli può portare non solo a multe, ma anche alla perdita definitiva della possibilità di volare.
