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Previsto l'esacottero a celle a combustibile

Esacottero a celle a combustibile: l’idea di Skai di Alaka’i

Una startup del Massachusetts, Skai di Alaka’i, ha presentato un progetto di esacottero — definito come “macchina volante” — alimentato da una cella a combustibile a idrogeno. Il veicolo è pensato per trasportare cinque persone su distanze fino a 400 miglia (circa 644 km). L’azienda giustifica la scelta dell’idrogeno per la maggiore densità energetica e l’autonomia rispetto alle batterie attuali.

Il programma è supportato da un singolo investitore angel che ha messo a disposizione circa 15 milioni di dollari per mock-up, video promozionali e esperienze in realtà virtuale. I mercati target indicati comprendono mobilità urbana, consegna di pacchi, servizi di emergenza e trasporto personale.

Come funziona la propulsione a celle a combustibile

Principio di funzionamento

Le celle a combustibile generano elettricità combinando idrogeno con ossigeno in una reazione elettrochimica: il risultato è corrente elettrica utilizzabile per motori elettrici e come scarto solo acqua e calore. Questo permette di sfruttare vantaggi tipici della trazione elettrica con un serbatoio di energia più leggero rispetto a batterie equivalenti per autonomia.

Vantaggi rispetto alle batterie

  • Maggiore densità energetica per unità di peso, favorendo autonomie più lunghe senza carichi eccessivi.
  • Tempi di rifornimento più rapidi rispetto alla ricarica completa delle batterie.
  • Ideale per missioni lunghe o per piattaforme dove il peso è critico, come gli aeromobili vertical take-off and landing (VTOL).

Infrastruttura per l’idrogeno: il nodo centrale

La diffusione delle celle a combustibile è frenata principalmente dalla mancanza di una rete di rifornimento estesa. L’idrogeno è un gas altamente comprimibile e richiede attrezzature e procedure specifiche per lo stoccaggio e il trasporto.

Alaka’i ha dichiarato l’intenzione di rifornire i suoi esacotteri tramite camion cisterna che trasportano idrogeno prodotto da fonti rinnovabili come eolico, solare e idroelettrico. Se realizzata, questa soluzione riduce la necessità di una infrastruttura fissa capillare, ma introduce sfide logistiche e di sicurezza.

Green hydrogen vs. idrogeno convenzionale

Perché l’impatto ambientale sia davvero ridotto è cruciale che l’idrogeno provenga da elettricità rinnovabile (cosiddetto “green hydrogen”). Se l’idrogeno è prodotto da fonti fossili con anidride carbonica associata, il beneficio climatico diminuisce sensibilmente.

Limiti, sicurezza e aspetti normativi

  • Stoccaggio e trasporto: l’idrogeno richiede serbatoi ad alta pressione o soluzioni criogeniche e procedure di sicurezza specializzate.
  • Certificazione aeronautica: nuovi tipi di propulsione richiedono test estensivi e approvazioni da autorità aeronautiche nazionali e internazionali.
  • Costi: sviluppo, infrastrutture e produzione di idrogeno verde sono ancora costosi rispetto a carburanti tradizionali.
  • Accettazione pubblica: la percezione della sicurezza e l’impatto sonoro delle macchine volanti possono influenzare l’adozione nelle aree urbane.

Consigli pratici per operatori, investitori e regolatori

  • Per operatori: valutare partnership con produttori di idrogeno e servizi logistici per garantire catene di rifornimento affidabili.
  • Per investitori: richiedere piani dettagliati su certificazioni, test di sicurezza e strategie di produzione di idrogeno verde.
  • Per regolatori: predisporre norme chiare su rifornimento mobile, stoccaggio e operazioni VTOL per accelerare sperimentazioni controllate.

Mercati potenziali e casi d’uso

Secondo l’azienda, le applicazioni principali includono:

  • Mobilità urbana: taxi aerei per spostamenti rapidi nelle città congestionate.
  • Consegna pacchi: corse aeree per snellire la logistica dell’ultimo miglio.
  • Primi soccorritori: trasporto rapido nelle emergenze o verso aree difficili da raggiungere via terra.
  • Trasporto personale: soluzioni private per utenti che cercano tempi di viaggio ridotti su medie distanze.

Impatto ambientale e prospettive future

Se abbinato a idrogeno prodotto da fonti rinnovabili, un esacottero a celle a combustibile può ridurre le emissioni locali rispetto ai mezzi a combustibile fossile. Tuttavia l’impatto complessivo dipende dal mix energetico utilizzato per produrre l’idrogeno e dall’intero ciclo di vita dei materiali impiegati.

La tecnologia è matura sul piano teorico, ma la diffusione su larga scala richiederà investimenti in infrastrutture, normative adatte e prove operative su larga scala. Nei prossimi anni è probabile assistere a sperimentazioni, progetti pilota e collaborazioni tra aziende aeronautiche, fornitori di energia e autorità locali.

Conclusione: opportunità e incognite

L’iniziativa di Skai di Alaka’i mette in luce un percorso plausibile verso VTOL a lunga autonomia basati su celle a combustibile. I vantaggi in termini di autonomia e tempi di rifornimento sono reali, ma la scalabilità dipenderà da infrastrutture di idrogeno sostenibile, certificazioni e accettazione sociale. Per chi segue il settore, conviene monitorare gli sviluppi tecnici, i progressi nella produzione di idrogeno verde e le prime sperimentazioni operative.